G8 e dintorni: quanto è difficile essere moderati

Pertini un giorno disse che “la coerenza è comportarsi come si è, e non come si è deciso di essere”.

Un paese che perde (e le ha perse) regole morali, certezze di giustizia sociale, attività economiche, fa covare tensioni sotto la brace che poi inevitabilmente divampano.

Irresponsabilità, scarso senso etico, faciloneria, menefreghismo presentano sempre il conto. Il conto si chiama anche rabbia. La rabbia sociale esplode e poi come un geyser non è facile tornare indietro. A tutti i livelli. Anche a livello urbano.

Todorov, trenta anni fa ci ha spiegato la fatica di essere e comportarsi come moderati di fronte ad arroganza, onnipotenze varie e scarsa trasparenza.

Ci ha insegnato però anche come opporsi a questi mali piccoli o grandi che siano.
Ci ha insegnato che il potere rischia spesso di diventare autoreferenziale e perdere il senso dell’umiltà, delle persone.

Ecco le persone. Perché la gente non è diventata più paurosa, né più povera o più ignorante. È solo orgogliosamente egoista. Ed essere egoisti non può essere un diritto, eppure sono stati proprio gli altri a liberarci dall’altruismo.