Quali sono le caratteristiche che deve possedere una città per essere considerata realmente Smart? Rendere una città “intelligente” è un percorso strategico che dura anni e si basa su step progressivi. Esistono tuttavia degli elementi chiave che fungono da veri punti di svolta. Tra i principali rientrano:
- la presenza di edifici automatizzati e a basso impatto ambientale;
- una gestione intelligente delle aree verdi;
- una pianificazione urbana efficiente;
- una mobilità e un trasporto pubblico locale basati sulla sostenibilità;
- una gestione intelligente dei rifiuti;
- la presenza di energie rinnovabili e pulite;
- l’applicazione delle tecnologie all’educazione e alla salute;
- la trasparenza dell’Amministrazione verso i propri cittadini;
- l’impegno condiviso da parte dell’intera collettività.
Sono le grandi città a trainare la crescita dei settori ‘Smart’, come autoveicoli, trasporti e logistica, energia-acqua-rifiuti, costruzioni, commercio online, design. A Milano le imprese nel 2019 sono aumentate del +1,7% in un anno, come anche a Roma del + 1,7%, a Napoli del 2%, con una sempre maggiore attrazione e concentrazione dei grandi centri. Un mondo Smart guidato quindi da Milano e Roma, che fatturano circa 100 miliardi di euro ognuna di business sui circa 500 miliardi totali a livello nazionale, e insieme contano circa 50mila imprese attive in questi ambiti.
Secondol’ultimo Smart City Index 2020, che analizza le 109 città capoluogo italiane, classificando il loro sviluppo in termini di reti e infrastrutture e misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini, Trento è la città con le infrastrutture più sostenibili, primeggia per trasporti, energia e ambiente. Seguita da Torino, al secondo posto, e da Bologna, al terzo. Invece Mantova, al quarto posto, è la città più sostenibile tra quelle con una popolazione inferiore agli 80mila abitanti. Dal Report emerge che 3 città metropolitane sono presenti nella top 5 (oltre a Torino e Bologna sul podio, c’è Milano al quinto posto), e poi Firenze, che chiude la Top 20. Nella Top 10 si sono anche Bolzano, Brescia, Bergamo, Pordenone e Ferrara. Nella Top 20 si trovano Modena, Parma, Udine, Reggio Emilia, Padova, Treviso e Monza.
Ma può una piccola Città di Provincia pensare ad una politica intelligente nel settore “smart”?
Io partirei dal favorire la mobilità elettrica.
La mobilità elettrica è l’ambito che negli ultimi anni ha registrato gli sviluppi più significativi: le colonnine di ricarica nei Comuni italiani mostrano dei tassi di raddoppio ogni due anni negli ultimi quattro (+92% nell’ultimo biennio), e sono quindi più che quadruplicate dal 2014 (+357%). Anche le auto elettriche e ibride aumentano a tassi importanti, sono più che triplicate negli ultimi 4 anni (+259% dal 2016). Si potrebbe accelerare ancora di più lo sviluppo della mobilità elettrica ad esempio rendendo più semplici e omogenee le norme per l’installazione dei punti di ricarica e, lato fornitori di energia, garantendo adeguata potenza e capacità energetica, e distribuendo i punti di ricarica sul territorio in funzione della frequenza attesa di ricarica, e della tipologia di utilizzo da parte dei guidatori.
Le città mettono in campo iniziative per incentivare il parco auto meno inquinante, come la possibilità per le auto elettriche di accedere alle Ztl oppure di non pagare la sosta nelle strisce blu.
Iniziamo da questo, è semplice e costa poco …