Senza progetti non ci saranno risorse

Mai come in questo momento storico la distribuzione delle risorse dipende dalle competenze degli enti locali.
Sessantasei (66) miliardi che competono agli enti territoriali, regioni, province e soprattutto comuni.
Cairo Montenotte, come la Valbormida ha bisogno di essere rilanciata economicamente e socialmente.
Se i servizi di questo territorio, continuano a venire meno o non si portano investimenti non ci sarà competitività e miglioramento. Per nessuno.

La Missione 3 è titolata – “Infrastrutture per la Mobilità sostenibile“: le carenze infrastrutturali e le criticità del sistema della mobilità rappresentano un limite alla ripresa economica, produttiva, turistica e sociale della nostra provincia ma soprattutto per l’entroterra savonese, già fortemente colpito da una deindustrializzazione che ha impoverito la Valbormida.
Non possiamo continuare a vedere Cairo Montenotte come tutta la Valbormida, come un luogo morto e a sè.
Dobbiamo ripensarla collocata strategicamente in una posizione di cerniera fra i collegamenti Italia – Francia – Spagna e la direttrice del Nord Ovest. Dobbiamo muoverci ricordando il suo ruolo storicamente svolto non soltanto come punto vitale logistico, ma anche come area produttiva attraverso una struttura industriale importante.

Gli investimenti in grandi e piccole opere infrastrutturali in costruzione o in attesa di partire, valgono oltre 16 miliardi di euro. Se si avviassero davvero il PIL ligure aumenterebbe dell’1,4% per i prossimi 10 anni, ovvero avremmo incremento di occupazione, diretta e indiretta, sia nelle fasi di realizzazione sia di manutenzione e ovviamente di utilizzo.

Dovremmo ricordarci che nell’area savonese c’è ancora presenza qualificata e rilevante delle filiere dell’energia, della trasportistica – logistica, della meccanica, della portualità dell’aereonautica, del vetro e dell’acciaio, e che seppure in difficoltà, queste hanno ancora potenzialità notevoli. Valorizzarli è un dovere per ogni Amministratore!

Urgono investimenti sulle infrastrutture per fare tornare competitive la provincia savonese e la Liguria, urgono per cercare di adeguarsi al sistema economico e produttivo del Paese.
I trasporti, la viabilità, le reti di comunicazione, i sistemi portuali, la raccolta e la valorizzazione dei rifiuti, la manutenzione idrogeologica del territorio sono settori in sofferenza che non possono essere lasciati tali vista la loro incidenza sulla qualità della vita dei cittadini.

Negli anni passati si cozzava sempre contro la mancanza di soldi; ora che questi finanziamenti sono stati messi a disposizione, non sia la mancanza di progetti per incapacità amministrative a non farli arrivare, facendo così accrescere ulteriormente il gap economico, produttivo e sociale con altri territori. Ciò farebbe perdere competitività alla provincia di Savona, determinando anche un peggioramento delle condizioni sociali delle comunità, soprattutto quelle che vivono nei luoghi più interni della nostra provincia, come Cairo Montenotte.

Il Sindaco di Cairo Montenotte sta lavorando in silenzio o non sta partecipando, come già successo per i diversi i bandi scaduti nel mese di gennaio e febbraio ai quali nessun Comune ha partecipato perdendo le risorse economiche previste?

Le risorse del PNRR sono alle porte, servono progetti , servono capacità politica e tecnica per costruirli. Senza tutto questo il nostro territorio rischia di raccogliere soltanto le briciole o forse nemmeno quelle.

Quindi se stamattina che è giovedì l’avete visto al mercato non siatene contenti.
Ci sarebbe da fare, c’è molto da fare e da rifare:

  • infrastrutture ferme (alcuna modifica sostanziale – autostrada SV-TO che risale a fine degli anni 60 e una rete ferroviaria SV-TO e SV-AL che addirittura risalgono a fine dell’800, viabilità stradale carente, insufficiente capacità dell’infrastruttura ferroviaria);
  • l’inadeguatezza delle infrastrutture digitali;
  • scempio socio sanitario, depauperamento continuo della sanità territoriale che mina il diritto alla salute di oltre 40 mila persone che vivono in Valbormida;
  • necessità di creare infrastrutture adeguate nelle aree di accesso ai porti di Savona e Vado Ligure con la presenza della Piattaforma APM Terminals ▫️rilanciare le aree interne disponibili ad accogliere investimenti, in Valbormida abbiamo oltre 1 milione di mq liberati dalle troppe chiusure industriali degli ultimi 20-30 anni;
  • attuare il raddoppio ferroviario tra Altare e Ceva nella linea SV-TO, e ammodernare il raddoppio ferroviario da Savona ad Alessandria;
  • completare le opere dell’Aurelia Bis;
  • realizzare la sempre ferma bretella autostradale Predosa-Carcare – Albenga;
  • attuare la messa in sicurezza del tratto autostradale Savona – Torino;
  • obbligare alla realizzazione dello a vincolo del San Paolo;
  • ripristinare le Funivie, infrastruttura fondamentale per il trasporto delle rinfuse dalla costa all’entroterra della Valbormida che garantisce una sostenibilità ambientale molto elevata;
  • la realizzazione di un hub portuale/logistico a disposizione del sistema imprese e di aree di stoccaggio retroportuali (uniche per dimensioni e spazi in tutta la Regione Liguria con i parchi già esistenti a San Giuseppe di Cairo Montenotte di oltre 120.000 mq) connesse e attrezzate con la creazione di nuove opportunità occupazionali, costituiscono alcuni dei punti di forza su cui basare il nuovo progetto industriale.

Il destino delle imprese e di ogni persona è legato a quello del loro territorio.
“Il territorio è un’opera d’arte: forse la più alta, la più corale che l’umanità abbia espresso”.
Non si produce solo attraverso un dialogo, ma attraverso le “opere” di cui coralmente è chiara la necessità.