Ospedale: se i cairesi aspettano ancora ciò che Lambertini promise

Posto in foto la posizione del sindaco Lambertini, il suo elogio ad un piano socio sanitario mai realizzato (e gli anni erano 2017/2019 quindi antecedenti la pandemia).
Evidenzio come venisse programmata la riapertura del Pronto Soccorso considerato allora dallo stesso indispensabile, e come egli stesso facesse proprio il riconoscimento di zona di area disagiata.

Porta Soprana - Il Blog di Fulvio Briano - Passato(al)Futuro - Cambiamo Cairo - Paolo Lambertini

Ora per chiarezza, la prima prima mozione per il riconoscimento di ospedale di area disagiata del San Giuseppe, nel 2016, fu presentata dal M5S e accompagnata dall’istanza dalle famose 18.000 firme.

Tra queste firme anche quella di Angelo Vaccarezza presentatosi più di una volta davanti all’ospedale per (far finta) di sostenere l’iniziativa, ma che poi votò contro.

Una proposta di legge di iniziativa popolare, di cui mi feci portavoce e sostenitore.
Proposta che ancora oggi sarebbe ed è l’unica strada che va percorsa.

E rammento come lo stesso Sindaco Lambertini, unitamente alla sua giunta, in data 23/12/2017 respinse la mozione volta ad ottenere in consiglio regionale la discussione della legge di iniziativa popolare proprio per il riconoscimento di area disagiata per il nosocomio Cairese.

Dal 2017 ad oggi innegabile come non ci sia stato alcun “segno di un’attenzione concreta per il nostro territorio e di un impegno reale a tutela della salute che, in quanto valore fondamentale della persona, non deve mai colorarsi di ideologie politiche”.

L’assessore Sonia Viale al termine della riunione che approvava in 2° Commissione Salute e Sicurezza della Regione Liguria il piano socio sanitario, dichiarava alla Stampa come l’opposizione allo stesso piano approvato fosse “tempesta in un bicchier d’acqua“ e aggiungendo “la cittadinanza … si aspetta che gli amministratori pubblici riescano finalmente a dare risposte concrete ai gravi problemi …”

Oggi i cittadini se lo aspettano ancora e ne hanno pieno diritto.