Gestione unificata dei rifiuti

Leggo sulla stampa locale, che tra i propositi di alcuni consiglieri candidati nelle prossime elezioni provinciali, vi è l’avvio della gestione unificata dei rifiuti.

Una gestione che dovrà contemperare le esigenze di territori molto diversi, dai piccoli comuni dell’entroterra a quelli più grandi sulla costa.

Si sa raccolta dei rifiuti e igiene urbana, sono uno dei dei temi più delicati per qualsiasi Amministrazione Comunale.
Ora il comune di Cairo Montenotte grazie all’impegno della mia giunta di allora, fu un comune che, tra quelli superiori ai 10 mila abitanti, riuscì tra i primi a raggiungere livelli di differenziazione del rifiuto ottimali, con l’80,62 per cento.

Il raggiungimento di questi obiettivi significò non solo conseguire un importantissimo risultato ambientale ed ecologico, ma anche realizzare notevoli risparmi, ovvero maggiori servizi e diminuzioni delle tariffe, perché lo smaltimento indifferenziato costa molto più del riciclaggio.

Il 1 giugno 2014 introducemmo la raccolta «porta a porta», che in otto mesi portò ad avere un incremento del 47,82%.
Nel 2015 inserimmo una tariffa di conferimento agevolata rispetto al mercato.
E chi quattro anni e mezzo fa arrivò in comune, ebbe la fortuna di trovare una situazione più che ottima.
Cairo Montenotte dal 2013 al 2015 passò da una raccolta differenziata del 32% ad oltre l’80% , in Provincia di Savona (dati 2015) solamente il 42% dei rifiuti era stato differenziato ovvero la metà di quanto raggiunto a Cairo. Su Cairo Montenotte si agi’ sul sistema di raccolta nuovo oltre che su una sensibilizzazione culturale che sicuramente determinò’ minori sprechi e minori quantità di rifiuti.

Sui rifiuti occorre si l’operatività piena di un sistema efficace che tuttavia deve essere programmato e non improvvisato.
Circa i rifiuti, in Provincia, il Comune di Cairo, aveva il pallino della discussione in mano, c’erano ottimi rapporti di colleganza con altri sindaci e si dialogava alla pari con gli altri Comuni sul come gestire la legge sugli ATO, allora i 4 sub-ambiti erano fatti e approvati.

Oggi chi si candida alle provinciali sa che buona parte del lavoro è stato fatto e che il tassello mancante è la ratifica dell’iter che vedrà il via libera alla costruzione del piano industriale del nuovo soggetto, che poi è SAT e che ciò che è utile e doveroso sarà la ricerca e la vigilanza sull’equilibrio decisionale sulla nuova gestione.

Dello stesso avviso non so se sarà anche il candidato Lambertini. Certo è che mentre la provincia lavorava per arrivare all’affidamento in house al soggetto unico del servizio per il bacino provinciale, per il sindaco del comune di Cairo (17.04.2021) era “fare un salto nel buio” con SAT. Peccato che la questione doveva focalizzarsi su altro per poter avere voce in capitolo, le preoccupazioni anche se legittime dovevano essere trasformate in richieste, visto che allora la gestione unica di SAT era una certezza: ovvero si poteva procedere ad un sub affidamento a termini di legge.

Il buio ahimè, è che in questi quattro anni è mancato sviluppo economico del nostro territorio, sviluppo infrastrutturale e dei servizi,occupazione, supporti (sub affidamenti a termini di legge? E cosa sono?).

In Italia si può fare ancora impresa se tutti gli attori, amministrazioni pubbliche comprese, fanno il loro lavoro.
I Comuni “hanno l’obbligo” di organizzare i sistemi di raccolta per arrivare e superare gli obiettivi minimi di legge, coadiuvati da un’impiantistica che permetta loro e alla valle di essere autosufficiente.
Credere e perseguire progetti virtuosi per i propri cittadini senza chinarsi significa avere competenza e schiena dritta.