Questo per me è tempo di bilanci, ma è anche tempo di chiusura di progetti.
Negli ultimi anni penso che la mia Amministrazione abbia operato molto nel campo delle Politiche dello Sport e abbia anche investito molto per tentare di tenere alto il livello dell’impiantistica sportiva comunale.
Alcuni esempi? Manto sintetico del campo d’allenamento del Cesare Brin (prima in terra battuta), costruzione delle torri faro del campo da softball per permettere al Softball Cairo di gareggiare in A2, costruzione della piscina comunale esterna e manutenzione straordinaria di quella interna, completamento del secondo lotto del Palasport per basket e volley, nuovo manto sintetico per la nuova squadra di okay prato al Buglio, acquisto del bocciodromo di Ferrania.
Investimenti superiori ai due milioni di euro a cui si deve aggiungere, nelle prossime settimane, il completamento con spogliatoi e illuminazione del campo del Buglio dove potrà trovare casa anche la scuola calcio della cairese.
In tutto questo siamo stati bravissimi e l’abbiamo fatto non per incensarci ma perchè siamo a Cairo Montenotte, non a Manhattan, e siamo consapevoli che qui, e soprattutto qui, nella provincia della provincia italiana, i ragazzi devono trovare sfogo anche nello Sport, come reale strumento di crescita, di educazione, di rispetto della legalità.
Nel giorno in cui leggo che molte famiglie dei ragazzini della cairese calcio sono in visita al Centro Federale di Coverciano, nasce la prima riflessione che mi viene fornita dalla frase che accompagna questo mio post, la frase pronunciata da un guru del calcio mondiale, Horst Wein, che per i non addetti ai lavori è stato anche l’ideatore della famosa “cantera” del Barcellona: “In ogni essere umano esiste un bimbo che vuole giocare ….e non vincere”.
Lui, pensate un pò, è partito proprio dall’hockey su prato per poi divenire uno dei più importanti “educatori” di calcio conosciuti al mondo, quello stesso hockey che a Cairo è nato con una squadra che a sua volta è nata al centro sociale del Buglio, “Pippo Vagabondo”: ragazzi di diverse etnie che giocano per puro piacere e divertimento.
Loro sono una scommessa riuscita.
Ma tutto è così perfetto a Cairo? Non lo so o comunque temo di no, vedo ancora troppe contraddizioni.
Ci chiamiamo “cittadini” e vorremmo essere all’altezza delle squadre delle grandi città, scopriamo però che siamo dei “paesani” e, almeno nello sport, siamo forse un pò messi meglio di tutti i paesi circostanti (non me ne vogliano le bravissime pallavoliste carcaresi ok???). Insomma…siamo un pò lì nel mezzo, quelli che vorrebbero ma non sempre riescono..
La domanda che lascio al pensiero di chi se ne capisce più di me è comunque un altra: a Cairo i ragazzi valbormidesi riescono a fare sport e a divertirsi nel farlo? Le politiche di incentivazione delle società sportive messe in atto dalla mia Amministrazione hanno davvero permesso alle società di essere al servizio delle famiglie cairesi che vogliono vedere i loro figli in un campo da calcio o in una palestra comunale?
Se Horst Wein fosse ancora vivo e venisse a Cairo troverebbe qui la piena applicazione delle sue idee? Perchè ho quasi ignorato Sergio Vatta (L’Horst Wein rappresentato alla piemontese..) quando venne a Cairo qualche anno fà al Torneo Internazione di Calcio dicendomi: “Sindaco, lo dica ai genitori di questi ragazzi che solo 1 su 40.000 finirà in serie A…che facciano calcio ma soprattutto si divertano!”
Questo è il primo di alcuni pensieri che voglio lasciare al prossimo Sindaco della nostra Città.
In questi pochi pensieri pongo molti più interrogativi che risposte e mi rendo conto che qualche domanda in più, anche alle società sportive che operano sul notro territorio, le avrei dovute fare da tempo…