Esiste (ahimè!) una classifica mondiale della corruzione. Ogni anno sono valutati una serie di fattori per capire qual è la percezione della presenza di corruzione all’interno di ciascuna nazione.
L’Italia nel 2020 si posizionava al 53° posto. Al primo posto la Danimarca ma ciò che più conta è che tutti i Paesi ai primi posti sono anche quelli che hanno registrato uno sviluppo significativamente superiore alla media, confermando un legame indissolubile tra la possibilità di sviluppo di un Paese e la presenza di un basso livello di corruzione.
La cosa più preoccupante è che l’Italia in soli 8 anni è passata dal 42° posto al 53° con un consistente peggioramento.
La corruzione si presenta purtroppo a tutti i livelli tanto nel pubblico quanto nel settore privato. Si tratta di un tema vitale da affrontare a tutti i livelli partendo anche dagli Enti locali.
Rimane necessaria un’azione di controllo e verifica seria, puntuale ma soprattutto agile in grado di non complicare le già pesanti procedure amministrative.
Sappiamo che più le procedure amministrative e gli iter sono articolati e più è facile che vi si annidino comportamenti scorretti. Ecco perché una buona e intelligente semplificazione amministrativa può essere un ottimo strumento di contrasto.